CRONOSCALATA GIARRE-MILO 2019 .Ogni anno sempre più complicato mettere in piedi e far disputare l’ unica corsa in salita della seconda provincia della Sicilia.Anche questa 21 edizione non è certo stata tra le più tranquille. Tutt’ altro!
E prima di dare giusti e puntuali resoconti sportivi è certamente doveroso – senza critiche e polemiche,ma con la giusta fermezza e obiettivita’- fare una disamina (…a grandi linee….) di talune circostanze venutesi a creare, ma con una premessa necessaria a far capire ai ns lettori la genesi di tutte le cancrene accumulate negli anni precedenti, dette , scritte e MAI ascoltate e messe in pratica.ECCO UNA PARTE DEL PEZZO CHE CATANIAVIP SCRISSE NEL LUGLIO DEL 2018. Leggete ,per cortesia,quanto riportato nella cronaca del Luglio 2018, in occasione della ventesima edizione (ricopiato dall ‘articolo ). fra virgolette:
“Una buona e volenterosa organizzazione quella dell’Automobil Club di Acireale,con gli instancabili Paolo Curro’ e Giuseppe Trovato, con la collaborazione della Scuderia Giarre Corse,( Orazio Maccarrone ) non è comunque bastata a contenere tempi di svolgimento della manifestazione, che non sono tuttavia da attribuire alla gara in se stessa, ma alla specialita’ delle cronoscalate tutte,da Nord a Sud, che va pian piano evidenziando i suoi limiti, vuoi per la diversita’ di organizzazione, vuoi per i percorsi, per i servizi annessi alle gare, e non ultima , anzi la prima cosa, e cioè quella che le condizioni delle strade interessate vanno sempre piu’ peggiorando con la eliminazione ( scellerata) delle Provincie, che non fanno piu’ manutenzione per mancanza di fondi ( vedi frana al Sestriere, vedi sconnesso ad Abetone, vedi cantieri alla Consuma, vedi sconnesso nell’ultimo Km della Cefalu’-Gibilmanna e potremmo continuare ). Il tutto porta a una difficolta’ di organizzazione, a una riduzione dei percorsi e quant’altro che, se sommato alla situazione logistica dei vari siti,( ormai sui percorsi c’è gente che ci abita estate e inverno e non puoi tenere prigionieri per 12 ore i cittadini ) crea davvero seri problemi a chi, pur con tanta buona volonta’, cerca di organizzare una gara in salita. Non si puo’ pensare che per due manches di gara ( 4 minuti in media di stare in vettura a ogni manche) bisogna programmare una intera giornata e finire alle 21,30 con una premiazione. E’ cio’ che puntualmente succede ogni anno alla Giarre Milo, in ottima compagnia ripetiamo, senza polemica alcuna,con altre cronoscalate anche del CVIM. C’è qualcosa da rivedere sicuramente. Fra sabato e domenica le interruzioni in prova e in gara sono state innumerevoli e certo non si puo’ attribuire alla sfortuna tutto cio’, ma alla complessita’ di una organizzazione che adotta criteri di economicita’ anche nel numero di carri attrezzi( quelli giusti giusti per il regolamento ) di ambulanze ( quelle giuste giuste ) di commissari di percorso ( quelli giusti giusti e peraltro spesso senza corsi di aggiornamento e con livelli di esperienza non omogenei) e qui ci fermiamo , ma potremmo sviscerare tante altre carenze , che si riscontrano in tutte le gare specie al centro sud, anche se per esempio in Friuli a VERZEGNIS. hanno finito anche loro alle 19. Va fatta una riflessione in sede ACI SPORT , prima che la situazione sfugga di mano. Una proposta per esempio, sarebbe quella di effettuare Gara uno al sabato pomeriggio e gara due la domenica mattina, con le prove ufficiali unificate a una sola manche al sabato mattina.”
BENE ! Avete (ri)letto ? Potremmo andare indietro al 2017 , 2016,2015 e sempre le stesse osservazioni trovereste.
ANDIAMO a Domenica scorsa:
Una ordinanza prefettizia ha prescritto ( giustamente) che l’utilizzo della strada interessata decorresse per prove del sabato e gara di Domenica dalle 8 alle 17 , tenuto conto che in tutto il bellissimo percorso abita gente ( sopratutto in estate ) 9 ore dovevano bastare . Tutto benino sabato in prova, tanto che alle 16,20 già il percorso era libero ,e poteva esserlo anche un ora prima, se non ci fosse stato il caos alla discesa del serpentone per effettuare la seconda salita di prova, serpentone gestito a Milo da incompetenti! Non parliamo di caldo, afa e disagi vari, quelli ci devono stare e chi è addetto ai lavori se li piange !
Puntuale partenza della gara della Domenica alle 8,30,quindi ottimo auspicio ? Neanche a parlarne ! Ovviamente le 35 tranquille autostoriche non hanno creato alcun problema e in meno di 18 minuti erano tutte già al parco chiuso . I problemi sono venuti subito dopo, perché qualche bicilindrica ha avuto noie, ma comunque tutto nella norma . Tuttavia ogni volta che si fermava una vettura per guasto o peggio per “qualche scambio di idee “con il muretto di turno,la Direzione gara ordinava quasi sempre bandiera rossa che, come si sa,( o meglio, come si dovrebbe sapere …) solo in gara comporta per chi ci incappa, il diritto di ripetere ( certo con sicurezza garantita !!): quindi fermare immediatamente via radio la gara,dalla postazione dove è avvenuto il Fatto ( e obbligatoriamente tutte le postazioni a valle del blocco devono metter bandiera ROSSA contestuale immediatamente , ordinata solo e soltanto dal Direttore. Molto uso dicevamo di bandiere rosse , ordinate via radio dal Direttore di corsa e perdite di tempo per fare scendere gruppetti di auto in diritto di ripartire . Dopo le bicilindriche ( lotta al cardiopalmo tra Currenti, Caltabiano e Portale ( bravi tutti e tre ), iniziava la lunga teoria del popolo dei “ Peugeottisti” e ovviamente in queste classi l’ agonismo e la competizione salgono a livelli di guardia e puo’ accadere piu’ facilmente che ci siano più soste per guasti, incidenti e altro . In definitiva, tra i tanti stop, anche uno verso le ore 16, allorché tutto lasciava presagire che la gara potesse finire entro l’ orario dell ordinanza Prefettizia, avviene appunto un incidente autonomo ( una vettura va a sbattere su un muretto ) , non sta a noi commentare la dinamica dell’incidente ( ci sono altri organi preposti a farlo) ma che certamente è stato pressocchè unico per la poca chiarezza nella esposizione della bandiera Rossa, ordinata anche stavolta, e che doveva essere esposta immediatamente anche a valle del luogo ,dove quella vettura si era fermata in mezzo alla strada,per cui a farne le spese è stato un pilota molto bravo, veloce, esperto, che si è trovato di fronte, in semicurva un concorrente che aveva iniziato a scendere per ripetere la salita. Ci fermiamo qua! Non sta a noi dare giudizi e colpe a chi e come. Certo una circostanza temporale c’è stata : tutto è accaduto in un minuto e mezzo , ma cio’ non toglie che gli interventi di blocco devono essere fulminei in questi casi.Per fortuna solo notevoli danni alle due vetture, ma il fatto deve fare riflettere e molto anche, Signori organizzatori e signori Ufficiali di gara, volete per cortesia fare una pausa di riflessione ? Cosi’ non si puo’ andare avanti, perchè gia’, di suo, questo sport comporta dei rischi, di cui chi partecipa è consapevole, ma bisogna tuttavia che la “sicurezza/ certezza”delle condizioni circostanti una cronoscalata, debba imperare come ovvio.
Tolte le due vetture , e dopo una buona ora persa, le ultime 50 macchine sono salite a Milo con piu’ o meno regolarita’ e il giovane LUCA CARUSO ha vinto con merito la gara di casa sua, con una performante Osella, ma certo non ha gioito come doveva, perche’ certamente anche Lui come tutti, un po pensierosi sull’episodio accaduto. Detto del primo delle Moderne andiamo al secondo, un Gianni Cassibba davvero performante( ancora alla sua eta’ ), bravo e riflessivo come da suo endemico temperamento, e bravo anche il suo concittadino Franco Caruso terzo e bravissimo Samuele Cassibba( figlio di Gianni) con l’Osella iunior Quarto assoluto. Insomma a Comiso non avranno dormito la sera per i festeggiamenti a tre loro piloti nei primi 4, come non avra’ dormito Max Lo Verde Presidente della Scuderia Catania Corse per le performance dei suoi 35 piloti di cui almeno 6 nella Top ten. In categoria GT un solo pilota ,ma di valore : il catanese Enzo Gibiino( presidente Ferrari club Italia), con la Ferrari 458 ,impegnato nel CVIM, che non si è cullato sul fatto che era da solo e ha realizzato ,sempre nel week end , ottimi tempi, compatibilmente con le dimenzioni voluminose del gioiello ( che al tornante del Salice faceva retromarcia sia in gara che in ridiscesa ) Bene anche Ivan Tudisco ,primo di gruppo E1 Italia.Una sola donna , Martina Raiti, con una performante sport seguita da un trepidante padre,( ma non era l’unico papa’ della gara che trepidava…. ) Andiamo adesso alle AUTOSTORICHE : 35 “boy scout” iscritti, quasi tutti verificati, non tutti giovanissimi ,come si conviene alla Categoria, ma certo che poi alla fine qualche giovanissimo viene fuori con il risultato e il coniglio del prestigiatore che esce dal … cilindro ! Toni Piazza per esempio al volante di una bella una Lucchini 90, che ha fatto meglio di tutti.Nulla ha potuto la famiglia Barbaccia , tuttavia molto sfortunata con vari problemi a entrambe le proprie vetture, benissimo il solito Caristi col 128 gr 5,bene anche il Formulino Corsini di Camillo Centamore (ASPAS)sempre aggressivo e filante, bene anche “ Aeron” con la R5 TURBO la vettura piu veloce del plotone della Scuderia Etna che ha piazzato tutti i propri piloti vincenti in ogni classe dove stava, come bene Francesco Branciforti ( Etna)( abita a Prato e a Giarre non era mai stato ) con la sua Porsche 3000, bene Livio Scaccianoce ( Aspas ) bene Gianfilippo , primo di gruppo, bene Giacomo Barone( Etna) , anche se attardato da un banale rumore in Gara 2 che non gli ha pero’ impedito di vincere lo stesso la classe,bravi tutti indistintamente, per esempio Fisichella che ha vinto su Tudisco, davvero sportivi e corretti verso gli avversari in gara e fuori. Almeno tutti questi “Storici “hanno dato un buon contributo e una dimostrazione di serieta’ come daltronde sempre, mai un eccesso , mai un problema . In definitiva, Signori organizzatori (e company ) e Ufficiali di gara a ogni livello, datevi schemi operativi tecnicamente concreti, per evitare altri problemi, altrimenti levateci mano.
DOMENICO CUBEDA APRIPISTA D’ECCEZIONE,IN CONVALESCENZA DA UN TRAUMA , NON HA POTUTO PARTECIPARE
gianfilippo, toni piazza, aeron