Inaugurata il 22 dicembre nella Chiesa di San Francesco Borgia in via Crociferi la mostra dell’ “Archivio degli ingegneri Carmelo e Salvatore Sciuto Patti, Archivi di architettura fra ‘800 e ‘900”, organizzata dalla Soprintendenza per i Beni Culturali e Ambientali , con la collaborazione della Accademia degli Zelanti e dei Dafnici e che restera’ aperta fino al 6 Marzo.
“Il piccoloTeatro Bellini, il collegio Pennisi, il prolungamento del palazzo di Città in Acireale, ma anche la cattedrale di Favara,le terme Achillee e le Terme dell’indirizzo , l’organo della cattedrale a Catania, sono soltanto pochi esempi della vasta produzione che ha interessato la Sicilia orientale e la Calabria dei due grandi tecnici catanesi Carmelo e Salvatore Sciuto – Patti, rispettivamente padre il primo( Architetto ) e figlio il secondo ( ingegnere) vissuti dal 1829 al 1926. Il Soprintendente Arch. Fulvia Caffo e il Dott.Giuseppe Contarino, presidente dell’Accademia degli Zelanti e dei Dafnici, insieme all’Assessore alla Cultura di Catania Orazio Licandro, hanno tagliato il nastro per l’apertura della mostra alla presenza di un qualificato pubblico( parecchi dei quali Architetti e Ingegneri), tra cui si notavano Gedo Campo e Luisa Paladino, Fabrizio Laneri, Filippo La Macchia, Aldo Scaccianoce, Antonio e Daniela Di Stefano, e poi anche Turi e Carmelita Bonaventura, Antonella Mandala’ Guglielmino, Gina Messina, ,Marianna Casa, Rosemary Magnano, CarIa Maiorana, Ornella Santonocito,Anna Zangara ,Franz Zipper, Arturo e Ninni Giorgianni e molti altri, oltre ai discendenti degli illustri protagonisti della mostra, la famiglia Vagliasindi.
Carmelo Sciuto – Patti, eclettico studioso di Storia Patria, professore universitario prima di Geologia e Mineralogia (1860), poi di Disegno e Architettura (1887), componente di prestigiose Accademie scientifiche italiane e straniere, ebbe un grande interesse nei confronti del patrimonio culturale.
Salvatore Sciuto -Patti, il figlio del Prof. Arch. Carmelo e di Donna Maddalena Auteri- Berretta, venne educato nell’ambiente cattolico aristocratico catanese, e poi divenne Ingegnere, laureandosi a Roma. tornato a Catania avvio’ la sua attivita’ professionale eseguendo diverse opere per i salesiani in Sicilia e in Calabria. A 34 anni fu nominato regio Ispettore Onorario dei Monumenti e scavi di Catania e da quel momento la sua attivita’ tecnico scientifica vede una ascesa sempre maggiore. Tra le tante pregoveli cose esposte una intera collezione di penne , pennini , inchiostri e attrezzi di studio tecnico dell’epoca di grande interesse.Solo 200 progetti, disegni e opere sono esposti , in quanto in totale questi sono 1554 e pertanto con rammarico la Soprintendenza guidata da Fulvia Caffo, ma con la fondamentale collaborazione di Vittorio Percolla e Alba D’Arrigo, ha dovuto necessariamente fare un cernita.