Presentato a Catania nella Chiesa di San Francesco Borgia in via Crociferi il libro “ Carmelo e Salvatore Sciuto Patti. Archivi di architettura fra ‘800 e ‘900”, edito dalla Regione Siciliana e cura di Fulvia Caffo, con l’ organizzazione della Soprintendenza per i Beni Culturali e Ambientali di Catania e la collaborazione dell’ Accademia degli Zelanti e dei Dafnici di Acireale.
E’ questa l’ultima fatica della curatrice, almeno in seno alla sua lunga esperienza nell’ Amministrazione regionale, in 40 anni di carriera, che l’hanno vista Soprintendente per i Beni Culturali e Ambientali delle Province di Enna e Catania e oggi Ispettore onorario per i Beni Culturali e Ambientali della Citta’ Metropolitana.
Erano presenti al tavolo della Presidenza: il nuovo Soprintendente, Mirella Patanè; l’ing. Aldo Scaccianoce, in rappresentanza del Presidente dell’Accademia degli Zelanti e dei Dafnici, Giuseppe Contarino assente per motivi di salute; le relatrici dell’Ateneo catanese, Elisabetta Pagello, gia’ Docente di Storia dell’Architettura e Lina Scalisi Docente di Storia moderna. Tra gli ospiti l’On. Nino D’Asero, in rappresentanza dell’Assessore regionale ai Beni Culturali e dell’Identità siciliana, l’Assessore alla Cultura del Comune di Catania, Orazio Licandro, il Presidente dell’ Ordine degli ingegneri di Catania Santi Cascone, il Presidente del Collegio dei Geometri, il Presidente dell’Istituto Italiano dei Castelli, Eugenio Magnano; la Presidente di Italia Nostra, Tania Paternò La Via; la Presidente dell’Archeoclub, Giusi Liuzzo.
Un qualificato e numeroso pubblico tra cui si notavano: Maurizio Spina, Antonio Pavone, Ugo Mirone, Luisa Paladino, Maria Costanza Lentini, Antonella Mandalà, Gina Messina, Letizia Galvagna, Piero e Lella Pavone, Carmelo e Anna Piazza, Katia Carpinato, Arturo e Ninni Giorgianni, Carmen Arena e molti altri, oltre ai discendenti degli Sciuto-Patti, la famiglia dei signori Vagliasindi.
Dopo i saluti istituzionali, le relatrici nella loro presentazione, con l’ausilio di slides, hanno messo in evidenza alcune chiavi di lettura del complesso volume, articolato in tre sezioni: saggi di studio, schede dei disegni e dei progetti, appendice. Le due interessanti ed approfondite relazioni, seguite con molta attenzione dai presenti, hanno tratteggiato la vicenda familiare e professionale di Carmelo e Salvatore Sciuto-Patti, padre e figlio; il contesto politico-sociale della Catania, a cavallo tra Ottocento e Novecento, nella quale i due protagonisti operarono; l’importanza dello studio e della conservazione del loro archivio, quale fondamentale operazione per la tutela della memoria collettiva ed identitaria.
La curatrice nel suo saluto di ringraziamento a quanti hanno contribuito alla realizzazione della pubblicazione si è dichiarata ” orgogliosa di avere contribuito alla conoscenza, valorizzazione e promozione della vicenda
umana e professionale di Carmelo e Salvatore Sciuto-Patti, ingegneri catanesi, esponenti della cultura architettonico – scientifica siciliana, sottraendoli dall’ombra nella quale erano esiliati da lungo tempo”.