Saremo brevissimi nella cronaca, per compensare la lunghezza in termini di ore ( solo..9 ) della durata della edizione 2017 della Monte Erice. Una gara che sta per fare 60 edizioni, ma mai cosi’ lunga. Bella senza dubbio, piena di tornanti e allunghi, ma certo 9 ore sono tante. Una serie di circostanze dovute a un susseguirsi di intoppi; pazienza !! ma siamo tornati a casa ( nottetempo ) contenti, con due interi giorni per smaltire la stanchezza. La gara era importantissima per il CIVM ( Campionato Italiano vetture Moderne ) in quanto essendo la terzultima, decideva i destini di alcuni piloti e le posizioni incalzanti di altri. C’erano pure 70 autostoriche ( un record ) e anche qui per molti di noi si giocavano carte importanti per il Campionato siciliano.
Andando per ordine, nelle Moderne ha avuto il sopravvento il giovane cosentino Domenico Scola con la Osella 3000,( l’erede dell’indimenticabile nonno Domenico) che dopo due manches di attacco incondizionato ha avuto la meglio su Domenico Cubeda, con l’altra Osella 3000, che puo’ vantare tuttavia gia’ un buon affiatamento con la nuova vettura alla sua quarta uscita, vincitrice a Gubbio, e in altre due salite con il riflessivo pilota Domenico, preciso , costante e molto meticoloso nella messa a punto della macchina . Entrambi hanno battuto il noto pilota sardo Omar Magliona, anche lui al volante di una performante Osella 3000. Bene anche i locali Conticelli padre e figlio, uno col 3000 e l’altro con il 2000, bene anche Orazio Maccarrone , bene anche tanti altri con le sport, fra cui Rino Giancani Salvo Reina, poi un bravissmo Luca Caruso ,e bene anche l’alfiere della Scuderia Etna, Salvo D’Amico che quest’anno non ha fatto altro che vincere nel suo gruppo. Ma bravi davvero tutti i 150 piloti, moltissimi trapanesi e viciniori, che hanno partecipato. Bravo anche il direttore di gara Marco Cascino, ch eha diretto per 9 ore( neanche un direttore d’orchestra !). A Erice , si sa, il tempo è sempre pazzoide, e la domenica è stato necessario avere un giubotto dentro la vettura da corsa, stante il vento , la nebbiolina, e una buona dose di freddino. A valle, esattamente a Scopello, c’erano signore a mare. Non poco ha inciso la temperatura mite dell’asfalto, forse troppo mite, sul lavoro ottimale delle gomme. Passando alle autostoriche, in evidenza come sempre Ciro Barbaccia con la Paganucci Sport , ormai un abbonato alla migliore prestazione, ma bene anche Mimmo Guagliardo con la Porsche , seconda prestazione, e Manlio Munafo’ con la Lucchini 2500 , terza prestazione. Sfortunati Fisichella , Gioe’ con le sport Lucchini, e Adragna con la Porsche SC 3000, attardati da noie meccaniche, ma che, fin quando in lotta col cronometro, in ottime posizioni soddisfacenti.Anche Franco Corallo , ha fatto bene , ritornando al volante della sua storica Osella , finora conservata da anni in garage, ma dopo l’arrivo della seconda salita ha accusato un malore e ci ha un po fatto spaventare: il trasferimento in terapia intensiva ha risolto il problema e Franco saluta tutti gli amici che lo hanno pensato, e sara’ regolarmente in gara alla Coppa Nissena , ma con la piu’ “comoda” per lui Alfa Romeo Gtam gruppo 5. Bene anche nelle altre classi per molti altri amici e bene sopratutto la Scuderia Aspas , con moltissimi piazzati, e benissimo la Scuderia Etna di Catania con pochi piloti presenti ma tutti al primo posto, se si esclude lo sfortunato portacolori delle storiche Matteo Adragna, vittima di un giunto alla partenza. La scuderia Etna mantiene il primato del secondo raggruppamento .Bene anche la Catania Corse . All’imbrunire, dopo una premiazione veloce, abbiamo messo in moto le macchine e prudentemente siamo scesi a valle a gustare una ottima pasta con la bottarga cucinata in casa di amici a Scopello ( le signore del bagno a mare della mattina , mentre noi sentivamo freddo). Domenica tutti alla Coppa Nissena e speriamo bene per Domenico Cubeda, nelle moderne e per Barbaccia o chi per lui nelle storiche.