DA UNA PARTE DEL TESTO GIORNALISTICO DEL COLLEGA LUCIO DI MAURO
Ha debuttato ieri, e resta in scena sino al 17 maggio, al Teatro Massimo Bellini di Catania, “L’elisir d’amore”. A mettere in scena il capolavoro di Gaetano Donizetti, melodramma giocoso in due atti, il regista Antonio Calenda. Nell’evocare la nostra Storia, cogliendo il frangente della rinascita del dopoguerra, Calenda ha pensato al mezzo di locomozione per eccellenza, per andare al lavoro, per divertirsi, per vivere, simbolo di un momento storico cruciale: la bicicletta. L’intenzione è far riemergere la struggente dimensione poetica e antropologica splendidamente ritratta nel film Ladri di biciclette, attingendo anche al repertorio di suggestioni brillanti e comiche di Pane, amore e fantasia ritratto insieme grottesco e realistico di un’umanità in cerca di riscatto e riaffermazione. Un’umanità per la quale l’unico bene durevole, accessibile a tutti indipendentemente dallo status sociale ed economico, rimane l’Amore, miraggio evanescente di una felicità dai contorni sfumati nel disincanto della guerra appena vissuta. Uno spettacolo dalla coreografia intrigante, di cui potete assicurarvi i biglietti dal sito del Teatro Massimo Bellini di Catania.