MATTEO ADRAGNA : Quando si dice. “uno che si è fatto da se” !
Quante volte , molto spesso, incontriamo sulle autostrade e anche sui traghetti dalla Sicilia a Nord grossi camion , veri e propri TIR, con la insegna “Matteo Adragna Trasporti”. E allora vi raccontiamo la storia di questo imprenditore Palermitano che si è fatto da se, affinche’ sia di incoraggiamento ai giovani che vogliano intraprendere una qualsiasi attivita’ imprenditoriale, non solo di autotrasporti, e perchè attraverso questa storia , capiscano che si puo’ restare nella propria terra, senza emigrare al Nord, e con la forza di volonta’, ma con anni di sacrifici, si puo’ arrivare dove è arrivato Matteo Adragna, lavorando onestamente sopratutto e 16 ore al giorno senza soste, oltretutto creando una grande famiglia, e dando lo stipendio al momento attuale a 172 dipendenti.
Matteo Adragna , a parte dalla nascita (classe 1957) alla primissima giovinezza, si ritrova a 13 anni a lavoricchiare in un officina di elettrauto in un quartiere di Palermo, San Lorenzo, il suo quartiere; sicuramente il padre non poteva compragli un camion ,anche al raggiungimento della maggiore eta’.Il ragazzo ha idee , inventiva, trasfosmismo tecnico, una vera passione per la meccanica, ma il suo pallino diventa il camion e , dopo avere lira su lira accumulato i soldi, mese dopo mese, e dopo anni e anni di lavoro nel settore,a 24 anni puo’ comprare il suo primo camion, un Renault Berliet, e cosi’ inizia , da solo, a fare piccoli trasporti verso il Nord, guidando anche 13 ore al giorno, dormendo nel camion, mangiando panini, e consegnando merce a Bologna, Milano e altre citta’.Nel frattempo aveva sposato giovanissimo, a 20 anni, Franca Napoli, l’amore della sua vita, dalla quale avra’ 4 figli, 3 maschi e una femmina, ma vedremo in seguito. I sacrifici dei due coniugi sono immensi, le privazioni non si contano, e gli serpeggia , quando ha un attimo di tempo per pensarci, una passione sportiva : le cronoscalate automobilistiche. Solo un sogno ovviamente, perchè bisogna crescere dal punto di vista imprenditoriale.In effetti nel 1990 arrivano altri due camion frigorifero, e l’anno dopo un quarto automezzo, e a questo punto Matteo comincia ad avere autisti, comincia a viaggiare un po’ meno, perche’ deve dedicarsi ai contatti con i committenti, entrando pian piano a far parte della rete autotrasportatori. Prende un piazzale a Villagrazia di Carini e lì , con un piccolo ufficetto , stabilisce la sua sede. Nel frattempo sono nati gia’ i primi figli, Tony , oggi quarantenne, Rosy ( 38 ) Sandro (34) e poi è arrivato anche Danilo ( 28).L’azienda cresce pian piano e i sacrifici continuano, ma gia’ i risultati danno ragione alla caparbieta’ di Matteo,che va avanti. La vogliamo fare breve: Oggi c’è , oltre alla Sede centrale di Villagrazia di Carini,una sede a Catania, piazzali di scambio in Campania,depositi di scambio, una sede a Alessandria, appena inaugurata, che fa da ponte per i traspsti all’estero , Francia e Germania. E questi sono i numeri: 130 trattori, 20 motrici, 480 semirimorchi ( isotermici, centinati, tradizionali), 172 padri di famiglia che oggi hanno un posto di lavoro. Quattro figli, gia’ ora in azienda ,ognuno con un settore da curare: Tony, il grande, gestiste il traffico nel Nord Italia, Sandro , manutenzione e parco veicoli,Danilo, pubbliche relazioni e clienti vecchi e nuovi, Rosy, segreteria coordinamento in azienda, e poi cè Lei, mamma Franca che coordina tutto il lavoro interno, e poi ci sono , per adesso, “solo” 8 nipotini scatenati, pronti a entrare, a loro tempo, in azienda:Tutti, ciascuno a proprio modo,impegnati nell’avanzamento della stessa e nell’avvicinare il Sud col Nord, e poi i trasporti via mare, il vero cavallo di battaglia , viaggiare in parte via mare, arrivare freschi e riposati e piu’ rapidi. I clienti: Riocasamia, case editrici,vini Donnafugata, Calatrasi tanto per citarne qualcuno,per non parlare di gruppi alimentari, marchi di grandi case, tutto sotto controllo h 24. Una realta’ importante non solo per la famiglia, ma anche per la Sicilia, la terra che Matteo non lascerebbe mai, la terra che per Matteo è stata sempre una madre generosa. Una lezione che lentamente emerge dalla volonta’ assoluta di quest’uomo che non si ferma mai, che crede nelle sue idee e nel futuro , una lezione appunto da raccontare ai giovani ,affinchè ne traggano esempio. E da qualche anno, non piu’ di sette indietro , Matteo si è ricordato della sua passione per le cronoscalate e nei ritagli di tempo ha iniziato , a 52 anni ,prima con la Fiat 128 X 1 /9 gr 5 1600 preparata da Cerroni, e adesso con una Porsche 911 a partecipare con successo e a farsi voler bene da tutti anche in questo settore, (corre per il Team Italia nelle autostoriche ), e coronando il suo sogno che da ragazzo e giovane era solo un sogno. Gli manca un settore: le bisarche per trasporto autoveicoli , e siamo certi che presto arriveranno.