Giornalista RAI, Emma D’aquino,e quindi romana d’azione ma catanese Doc legata a Catania, di cui porta sempre il ricordo del mare e delle variopinte insenature del suo porticciolo di Ognina, dove è nata e cresciuta, laureandosi a Catania per poi spiccare il volo su Roma. Quale migliore location se non il Circolo Canottieri Ionica, che da 90 anni ha sede proprio dinanzi la sua casa natale, tuttora sua dimora estiva appena puo’, per presentare il suo primo libro “ Ancora un giro di chiave” con sottotitolo Nino Marano, una vita tra le sbarre.
Le sue esperienze professionali da inviata speciale Rai, per la trasmissione Porta a Porta, e poi a New York dopo l’attentato alle Torri Gemelle, e altri eventi quali ad esempio il terremoto dell’Aquila , l’hanno indotta, fra le tante attivita’ giornalistiche, a intervistare tempo addietro un detenuto pluricondannato, ergastolano, con due omicidi e due tentati omicidi alle spalle, Nino Marano. Da qui ne è nato un libro che narra la storia vera di questo detenuto che , entrato in carcere nel 1965 per roba da poco, è poi diventato un duplice assassino, e per due volte condannato anche per tentato omicidio , e la sua detenzione è stata infinita e dal carcere di Catania è iniziato il suo giro delle case circondariali piu’ note fra cui Pianosa, Porto Azzurro e molte altre. Ma il libro non è solo un racconto della detenzione del Marano, in quanto affronta ed evidenzia indirettamente le problematiche del diritto penale e di talune storture.
Il salone della Ionica era strapieno di soci ed ospiti e il successo di tale evento tuttavia era prevedibile . Ha partecipato la collega Katia Scapellato che ha anche assunto il ruolo di moderatrice dei numerosi interventi fatti dal pubblico.