Il gran gala musicale sarà diretto dal maestro Carminati e andrà in onda su TGS il primo gennaio alle ore 21.00 (in replica alle 23.30)
e su Globus Television il 2 gennaio (alle 21). Sarà inoltre possibile seguirlo su diversi canali digitali.
Nelle prossime settimane saranno trasmesse altre importanti esecuzioni realizzate in questo periodo di chiusura dei teatri al pubblico.
La sinergia con le due emittenti proseguirà inoltre con la trasmissione di opere, concerti e altri materiali custoditi nell’archivio storico del teatro.
CATANIA – C’era una volta o, meglio, una svolta…quella della folgorante ripartenza imboccata dal Teatro Massimo Bellini nei primi mesi dell’anno che sta per finire. Sembra davvero una favola ripercorrere le tappe del radicale cambio di passo che ha posto fine ad una lunga crisi. Il primo forte segnale della rinascita arriva già in gennaio con la sensazionale apertura del cartellone sinfonico, che fa registrare il “tutto esaurito“, in entrambi i turni, per la monumentale “Nona” che apre l’anno beethoveniano. Ma la data topica resta quella del 25 febbraio, quando il Bellini inaugura trionfalmente la stagione lirica con un prestigioso allestimento di Carmen, inequivocabile conferma della rapida risalita dell’ente. Prova del nove è la perfetta sequenza delle sette recite dell’opera di Bizet, anche queste tutte sold out, fino alla replica finale del 3 marzo. Appena in tempo: solo 24 ore dopo, viene dichiarato il lockdown che, nel globale sgomento per la tragica pandemia, fa subito rimpiangere la normalità e la possibilità di godere delle cose belle della vita, non ultima la musica dal vivo e la frequentazione dei teatri.
Da allora, con l’eccezione della tregua estiva, i teatri sono e restano chiusi: una misura necessaria ma dolorosa con gravissime ripercussioni sull’economia del settore, tra i più penalizzati dalle misure adottate per far fronte all’emergenza sanitaria. Per ovviare a tale contingenza, il “Bellini” è stato tra i primi teatri a mantenere e anzi accrescere il rapporto con la platea potenziale, realizzando – sì – spettacoli in assenza di pubblico, ma nell’ottica di ampliare addirittura l’utenza, sfruttando i canali social e instaurando una stretta, innovativa sinergia con le emittenti televisive. Per accogliere l’anno che verrà, il Massimo catanese si gioverà in particolare della collaborazione di TGS e Globus Television: il primo atto sarà appunto proporre il tradizionale “Gran Concerto di Capodanno”, che verrà trasmesso il primo gennaio su TGS (canale 15 digitale terrestre) alle ore 21.00 e in replica alle 23.30; sarà possibile seguirlo anche su www.gds.it, sui relativi canali social e sul sito del Comune di Catania. Il 2 gennaio il concerto andrà in onda alle 21.00 su Globus Television Canale 819 DTT Sicilia-Calabria stretto, SKY canale 5819. Sarà inoltre in streaming sul sito di Globus Magazine e sulle piattaforme internazionali Cibor-I Tv Box di Italia Television (bouquet tv Regionali Sicilia), TV Dream Italia, NCG Television (Italia Channel – Tenerife – Spain). E ancora sui canali social di Globus, mentre le repliche andranno sulla tv multimediale europea St Europe Channel.
Si annuncia dunque un evento da non perdere. Sul podio Fabrizio Maria Carminati, bacchetta di chiara fama, che dirigerà le pluripremiate formazioni dell’ente, Orchestra e Coro, quest’ultimo istruito dal maestro Luigi Petrozziello. Ad arricchire il cast un quintetto di rinomati solisti vocali: il soprano Daniela Schillaci, il mezzosoprano Anastasia Boldireva, i tenori Angelo Villari e Francesco Pittari, il baritono Luca Grassi. Il programma, ispirato a musiche che inneggiano all’ebbrezza del brindisi e della danza, trascorrerà da celebri pagine operistiche al turbinio dei valzer e delle polche dell’Austria felix: da Bellini a Rossini, Donizetti e Verdi; da Puccini a Mascagni e Ponchielli; da Čajkovskij a Offenbach; fino a Lehár e alla dinastia degli Strauss.
La trasmissioni in tv e in streaming proseguiranno con altre importanti esecuzioni prive di spettatori, nonché con opere e concerti custoditi nell’archivio storico del teatro: Si tratta, a ben vedere, di una modalità innovativa di fruizione che sarà opportuno continuare a valorizzare pure nello scenario postpandemico: un approccio da sommare, non sostituire, allo spettacolo dal vivo di cui si sente estremo bisogno per tornare alla piena socialità.
Nell’attesa di riaprire i battenti, resta intanto vivo l’impatto dell’elettrizzante, magico avvio della stagione 2020 che, come ricordato all’inizio di queste righe, si annunciava “da urlo” e prometteva di andare avanti senza grosse incognite. E ciò grazie alle solide basi finanziarie finalmente garantite all’istituzione al fine di procedere al suo rilancio, fortemente voluto dal presidente della Regione Nello Musumeci in uno con l’assessore regionale del Turismo, Sport e Spettacolo Manlio Messina. Obiettivo del governo regionale in carica è stato infatti assicurare al “Bellini” la congruità e tempestività della dotazione economica triennale: una “svolta” che si è avverata solo con la giunta Musumeci, capace di dare quelle certezze finora lesinate ad un’istituzione che pure gode, dal 1986, dello status di ente autonomo regionale. Di notevole rilievo per il Bellini si è rivelato altresì il sostegno dimostrato dal sindaco di Catania Salvo Pogliese, presidente del teatro.
E i risultati sono presto venuti, grazie alla risolutiva azione affidata alla nuova governance, guidata dal commissario straordinario Daniela Lo Cascio e dal sovrintendente Giovanni Cultrera, ai quali si è aggiunto il direttore artistico Fabrizio Maria Carminati. In soli due mesi di campagna abbonamenti, per la prima volta dopo anni, in febbraio il botteghino ha sfiorato il tetto dei seimila abbonati, con un incremento significativo sia per la lirica che la sinfonica, entrambe premiate da una serie consecutiva di “sold out”.
Poi all’improvviso l’imprevedibile ondata del virus. Ma lo stop alla presenza del pubblico non ha per fortuna fermato del tutto l’attività teatrale. E durante il lockdown il teatro intitolato all’autore di Norma si è anzi distinto a livello nazionale con le dirette streaming del ciclo “Teatro Bellini Story”. Fino alla fruttuosa programmazione estiva, quando è stato possibile ripartire, sia pure con un ridotto numero di spettatori. Tra luglio e settembre, il nuovo corso del Massimo catanese ha ancora colto nel segno con il cartellone “Bellezza, Belcanto, Bellini” e facendosi principale attuatore della manifestazione “Bellini Renaissance”, promossa dall’assessorato regionale al Turismo, Sport e Spettacolo diretto da Manlio Messina. Da ricordare in particolare i gran gala programmati alla Villa Bellini, con artisti di statura internazionale, uno tra tutti il baritono Leo Nucci, autentica star della lirica. Per non dire delle sei serate allestite al Teatro Antico di Taormina. Un volume di produzione, affluenza di pubblico e giornate lavorative, che ha collocato il “Bellini” tra i teatri lirici più attivi d’Italia insieme all’Opera di Roma. E se in autunno la reiterata chiusura delle sale ha portato a posticipare il completo espletamento delle stagioni lirica e sinfonica, ciò avverrà comunque non appena le condizioni si riveleranno ottimali. Che l’ingresso del 2021 sia anche in ciò di buon auspicio, e che la favola del Teatro Massimo Bellini possa continuare!
Come sottolinea Manlio Messina, assessore regionale al Turismo, Sport e Spettacolo: «Sono stati e sono mesi difficili per il mondo della musica, dello spettacolo, della cultura e del turismo, tutti settori trainanti dell’economia siciliana. Abbiamo dovuto rinunciare e stiamo rinunciando, con dolore e sacrificio, non soltanto a una parte della nostra libertà ma anche a quella parte più bella della nostra vita che si rivolge al nostro tempo libero. L’emergenza sanitaria, cominciata nel marzo scorso e purtroppo ancora in atto, ha cambiato le nostre abitudini e le nostre vite, ma non bisogna fermarsi mai e andare avanti con fiducia, coraggio e passione. Le attività, anche quest’anno, del nostro Teatro Massimo Bellini sono sotto gli occhi di tutti, così come il grande e determinante contributo dato alla prima edizione del ‘Bellini Renaissance’. La musica, che si suona nei teatri, grazie ai canali social e alla tv entra nelle case degli appassionati, e oggi dobbiamo essere capaci di cogliere le opportunità anche da questo periodo buio; e quindi ricercare e sperimentare nuovi percorsi significa arricchire la nostra esperienza, pronti per ricominciare come e meglio di prima. Nell’augurare a tutti gli appassionati di musica e teatro un felice 2021, l’auspicio è che il nuovo anno ci possa restituire quello che abbiamo al momento perduto.»
Sul fondamentale ruolo del “Bellini” nella vita culturale non solo cittadina, si sofferma Salvo Pogliese, sindaco del capoluogo etneo e presidente del Teatro Massimo Bellini: «Catania così come la sua massima istituzione di arte e cultura non ha mai spento completamente le proprie luci, nemmeno nei suoi momenti più bui. La ripresa della programmazione del Teatro Massimo Bellini, che solo la pandemia ha potuto rallentare ma non fermare completamente, è il migliore viatico per superare l’attuale crisi dell’epidemia e di tutto quello che consegue in termini economici e sociali. Siamo consapevoli che il destino di Catania e la musica di Bellini sono un’unica cosa: ci dobbiamo rialzare tutti insieme, come atto d’amore verso una città che è rimasta in piedi tra mille difficoltà. Un teatro che vive grazie all’impegno e alla professionalità, delle maestranze e degli orchestrali di una delle istituzioni culturali più belle e importanti d’Europa, che deve trovare la cornice ideale nella magnifica platea e negli splendidi palchi affollata di appassionati della musica classica e sinfonica. ll gioiello acustico del Sada, lo splendido monumento di proprietà del Comune, sta tornando centrale nell’offerta musicale nazionale e regionale: un percorso a cui contribuiamo con sostegno economico straordinario inserito nel bilancio della Città Metropolitana per sostenere la ripresa del teatro intitolato al compositore catanese. Inoltre, grazie all’incremento degli introiti per la tassa di soggiorno, abbiamo stanziato un fondo per la comunicazione turistico – culturale del Teatro Massimo Bellini come integrazione alle attività ordinarie. Anche questo un fatto inedito per gli ultimi anni, con il Comune che nonostante la condizione di dissesto finanziario che abbiamo ereditato -una difficoltà che qualcuno per convenienza tende a dimenticare- riesce finalmente a dare concretamente una mano al Teatro che nonostante tutto non spegne le proprie luci per illuminare di radiosa armonia Catania e la Sicilia.»
Sulla stessa lunghezza d’onda è Barbara Mirabella, assessore comunale alla Cultura: «In attesa di una data di riapertura certa, dobbiamo e vogliamo tener viva la magia del teatro nella mente degli spettatori, utilizzando strumenti digitali che rappresentano, al momento, l’unico mezzo di condivisione e contatto dell’impegno dei professori d’orchestra e dei tecnici. Certi che l’esperienza della sala sia insostituibile, raccogliamo migliaia di visualizzazioni con “Palcoscenico Catania – i grandi autori catanesi raccontano la città”: un cartellone con 14 spettacoli, tutti trasmessi in diretta streaming, con 81 artisti e 48 tecnici, impegnati con palcoscenici inediti, immersi nei beni architettonici e monumentali cittadini. Siamo sicuri che, dopo un così lungo periodo di distacco, le emozioni che proveremo al ritorno in teatro saranno ancora più forti e significative e non smettiamo di lavorare come amministrazione comunale al fianco degli artisti e degli operatori culturali.»
Puntare con lungimiranza sul volano del turismo culturale è la prospettiva adottata dal commissario straordinario Daniela Lo Cascio, dirigente del Dipartimento regionale del Turismo, Sport e Spettacolo : «La musica e l’arte non si fermano, nonostante tutto, perché sono la più nobile forma d’espressione dell’uomo, anche e soprattutto nei momenti difficili. Sulla potente suggestione delle Muse, che affascina da sempre il genere umano, si fonda anche la gran parte dei progetti di turismo culturale che la Regione Siciliana s’intesta e sviluppa con sempre maggiore cura e attenzione. Dopo un’estate ricca di avvenimenti, che ha visto il Teatro impegnato anche nella realizzazione del “Bellini Renaissance”, continua la produzione artistica in streaming e sulle reti televisive a beneficio del nostro pubblico, a cui rivolgiamo un pensiero augurale con partecipe affetto. Grazie a questo spirito indomito che ci motiva e non ci ha mai fatto fermare, abbiamo assicurato i livelli occupazionali a tutto il personale che lavora nell’indotto e agli stagionali, con uno sguardo al futuro, sempre improntato all’ottimismo e alle grandi idee. Lo dobbiamo alla nostra Città e al nostro Paese.»
Come osserva il direttore artistico Fabrizio Maria Carminati: «Il 2020? Un anno da ricordare come esperienza formativa, molto faticoso, impervio, costellato di difficoltà, paure ed ansie. Lo vogliamo salutare con la più forte intenzione di non voltarci: guardiamo avanti con il sorriso in punta di labbra! Il programma del concerto di Capodanno vuole essere così un viaggio immaginario in quell’Europa che si riconosce attraverso tradizioni festive e festose come il vino, il brindisi, la gioia di divertirsi e la frenesia vitale della danza. Non ci è concesso di viaggiare e di unirci in lieta convivialità, ma la gioia della musica può portare le stesse emozioni nelle nostre case. In programma ben cinque brindisi operistici che attraversano l’Italia, l’Austria, la Russia, danzando per gli stessi Paesi a tempo di valzer, polacche, “danza delle ore” del giorno e della notte, barcarole e marce. E compositori che hanno dedicato a questi temi grandi pagine, come Rossini, Verdi, Ponchielli, Bellini, Mascagni, Donizetti, Offenbach, Čajkovskij, Lehár, Johann Strauss padre e figlio. Che questo inizio d’anno, festeggiato con canti di brindisi, di gioia e beatitudine del bello, di danza e leggerezza, sia foriero di fortuna, felicità e pace.»
Last but not least, il sovrintendente Giovanni Cultrera ribadisce il completamento del programma per il quale è stato sottoscritto l’abbonamento alla stagione di lirica e danza, che prevede capolavori amatissimi come Tosca, Barbiere di Siviglia, Elisir d’amore, il dittico Cavalleria rusticana e Pagliacci, e due balletti, un classico e l’inedito Rifare Bach di Roberto Zappalà; per la stagione sinfonica la conferma di tutti i concerti in abbonamento 2020. «Nell’attesa di riaprire le porte agli appassionati – sottolinea Cultrera – il Teatro Bellini augura a tutti un felice 2021. E lo fa ancora una volta con la grande musica. Le note trascinanti di splendide arie d’opera, inframmezzate da valzer e polche, vogliono essere un intermezzo fors’anche gioioso, mentre cresce l’attesa di approdare, con saggezza di comportamenti, ad un ritorno in teatro quale ulteriore e completa ontogenesi di evoluzione dell’uomo in questa rinascita. Ancora una volta, insomma, le sorti dell’arte seguono quelle della società. E così la rinascita del Teatro Massimo Bellini può essere oggi raccontata come una bella favola, certo turbata, non interrotta, dallo stesso maleficio che sta piagando, ma non piegando, l’umanità che resiste indomita. L’augurio è rivedere quanto prima la luce di un lieto fine che si fa attendere, ma, come in ogni favola che rispetti, sarà certamente da ‘vissero felici e contenti’, poiché, citando un famoso film… ‘nulla può impedire all’azzurro di essere cielo’.»