Un recital molto particolare quello del baritono Luca SALSI , nel rinnovato ” salone degli specchi” a Palazzo Spadaro Libertini di Caltagirone, in buona parte di proprieta’ della AVV. LARA GRAVINA DI BELMONTE, professionista milanese , ma con il cognone di chiare origini calatine , cognome di tradizione millenaria a Caltagirone, che ha provveduto al restauro e conservazione dell’edificio, in particolare della zona rappresentanza, invitando uno per uno circa 100 persone alquanto selezionate per una serata da ricordare. Una accoglienza molto glamour con uno staff d’eccellenza e con molti nomi noti della cittadina, con in testa la cugina Contessa Gaetana Gravina Bartoli, , il Sindaco Avv. Gino Ioppolo e alcuni esponenti della Giunta, e tantissime altre persone giunte anche da Catania, da Ragusa e ovviamente anche da Milano, come ad esempio Martina Lunardi, compagna dello stesso baritono Luca Salsi, e poi ancora Anton Giulio Maggiore, discendente dalla antica famiglia Maggiore, Giacomo e Aurora Pace Gravina, la docente universitaria di Spagnolo di UniRoma 3 Luisa Messina Fajardo accompagnata da Vincenzo Barone, Guglielmo e Marzia Ciancio di Buaggiaro, Vincenzo e Bruna Bartoli, Filippo Ciffo e signora,il Notaio Filippo Ferrara e signora, il dott Francesco Iudica e signora, il Capitano Rapisarda, Massimo Porta e signora,, il Prof. Mimmo Amoroso, esponenti del clero calatino, esponenti delle Forze dell’ordine e tantissimi altro ospiti , tutti affabilmente accolti dalla padrona di casa , dalla mamma Gemma e ovviamente dalla cugina contessa Gaetana Gravina Bartoli, ispiratrice dell’ evento davvero intenso e imperniato sul recital del bravissimo baritono , che ha cantato per piu’ di un ora brani e pezzi del Macbeh di Verdi, del Rigoletto , ma non disdegnando brani fra cui “Parlami d’amore Mariu’ ” e riscuotendo applausi a scena aperta con alcune richieste di bis. E”stato accompagnato al pianoforte dal Direttore d”orchestra, Leonardo Catalanotto, anche lui bravissimo.
Luca SALSI ,45 anni,è un baritono italiano molto noto e molto quotato nel repertorio verdiano, in attivita’ dal 1997.Fra i primi baritoni de LA SCALA ( il 7 dicembre interpretera’ il ruolo di Scarpia nella TOSCA); di Lui e della sua bravura si racconta di un episodio avvento nel 2015,allorchè,scritturato per “Lucia di Lammermoor” di Donizetti, la sera prima della sua esibizione venne contattato per prendere eventualmente il posto di Placido Domingo, indisposto, che lo stesso giorno doveva sostenere la parte baritonale di Don Carlo nell’“Ernani” di Verdi . al Metrolitan di New York e fu non solo un successo, ma onoro’ naturalmente l’impegno nella scritturazione di origine, con altrettanto successo.
Palazzo Spadaro Libertini è’ uno dei palazzi più antichi di Caltagirone, ricostruito su un impianto preesistente cinquecentesco riconducibile al palazzo non finito di Bonaventura Secusio. I lavori di ricostruzione vennero iniziati nel 1725,per volontà di Barbaro Maggiore Marchese di Santa Barbara, che ne aveva acquistato la proprietà, e conclusi nel 1732.
Il Palazzo si trova nel centro storico di Caltagirone in Via S. Bonaventura, in prossimità della splendida chiesa seicentesca di San Bonaventura, tra le poche sopravvissute al terribile terremoto del 1693 che distrusse la maggior parte dei monumenti e palazzi della Sicilia orientale.
Nel 1870 un discendente di Barbaro Maggiore vende la maggior parte del Palazzo al Patrizio di Caltagirone Michelangelo Libertini dei Baroni di S. Marco, il quale ne fa, al piano nobile di quello che oggi è il numero civico 22, la propria fastosa dimora che arreda e arricchisce con infissi dorati di manifattura francese al pari dei mobili che del Salone più importante chiamato “degli Specchi”, tappezzerie di damasco e preziosi tappeti Aubusson tutti prodotto delle manifatture francesi. Inoltre fa decorare le volte dei saloni di rappresentanza con pitture di Francesco Vaccaro appartenente alla rinomata famiglia di artisti calatini, autori di opere presenti nelle chiese e musei di Caltagirone. Le porte dei Saloni di Rappresentanza sono in vetro e impreziosite da splendide pitture con animali esotici e fiori richiamanti le decorazioni delle volte.
L’altra parte del palazzo, primo piano e botteghe, verrà poi lasciata in eredità da un altro discendente dei Maggiore, tramite matrimonio al padre del conte Michele Gravina nonno degli eredi Spadaro di Passanitello.
Michelangelo Libertini donerà in seguito la proprietà del Palazzo ai figli Gesualdo, importante politico a livello regionale e Senatore del Regno Sabaudo, e Francesca sposata con il Barone Salvatore Spadaro di Passanitello. In assenza di discendenti diretti il Sen .Gesualdo Libertini lascerà tutto all’amato nipote Francesco Spadaro di Passanitello, storico araldista e indimenticato sindaco di Caltagirone, figlio della sorella Francesca.
Il Palazzo prenderà quindi il nome odierno dalla famiglia Spadaro che si imparenterà con I Gravina.
Ad oggi, l’arch Alvise Spadaro Gravina noto storico dell’arte ( purtroppo assente per precedenti impegni), ha “ceduto il testimone” di tutta la parte di rappresentanza del piano nobile del Palazzo alla cugina Avv. Lara Marina Gravina del ramo di Belmonte perché la riportasse “ in vita” quale unica parte di pregio artistico, storico e culturale del Palazzo e ne facesse la propria dimora personale.
L’Avv. Lara Marina Gravina, milanese di nascita ed ivi abitante ma profondamente legata alle radici e tradizioni millenarie della Famiglia Gravina, ha provveduto al ripristino integrale di tutta la parte di rappresentanza e non in oltre un anno di lavori.
Nei Saloni di Rappresentanza si tennero nella seconda metà del settecento le riunioni della colonia arcadica fondata a Caltagirone dal figlio di Barbaro Maggiore, Giuseppe ,ed in seguito divennero il salotto politico e culturale del Sen. Gesualdo Libertini. In epoca moderna i Saloni del Palazzo hanno accolto istituzioni e personalità di spicco non solo siciliane ma anche nazionali.
Ad oggi i cugini Lara Marina Gravina e Alvise Spadaro Gravina possiedono una consistente parte del Palazzo e senz’altro quella che può essere definita la più rilevante sotto il profilo storico e artistico.