Comunicato stampa
Manifestazione organizzata dalla Basilica Minore Pontificia di Pedara in collaborazione con il Teatro Massimo Bellini, sotto l’alto patrocinio della Presidenza dell’Assemblea Regionale Siciliana e dell’Assessorato Regionale del Turismo, Sport e Spettacolo, con l’adesione del Comune di Pedara
Per non dimenticare … Da Santa Caterina Alessandrina a Marisa Leo”
In programma la “Petite Messe Solennelle” di Rossini, che sarà preceduta dalla solenne Celebrazione Eucaristica, per commemorare nella Chiesa Madre di Pedara la doppia ricorrenza del 25 novembre: il sacrificio della protomartire e la Giornata per l’eliminazione della violenza sulle donne.
Il concerto è dedicato alla memoria delle innumerevoli donne vittime di atroci abusi, alle quali si aggiunge l’anima innocente di Giulia Cecchettin, vita disumanamente troncata dall’inarrestabile catena di femminicidi.
Alla Messa delle ore 17:00 seguirà alle 18:00 il capolavoro rossiniano. Coro del Teatro Massimo Bellini di Catania, con Salvatore Percacciolo (maestro concertatore e secondo pianoforte), Luigi Petrozziello (maestro del coro e primo pianoforte), Gianbartolo Porretta (harmonium); voci soliste Alessandra Rezza (soprano), Maria Russo (mezzosoprano), Alejandro Escobar (tenore), Carmelo Corrado Caruso (baritono).
PEDARA – La profonda devozione che la Chiesa Madre di Pedara rivolge da sempre alla megalomartire Caterina di Alessandria si fonderà quest’anno al monito della Giornata mondiale per l’eliminazione della violenza sulle donne. La scelta si pone nell’ottica, sempre più diffusa a livello internazionale, di associare le due ricorrenze che – per semplice eppure significativa coincidenza – cadono entrambe il 25 novembre: sia il tributo alla martoriata Santa egiziana, il cui culto è tra i più diffusi tra i cattolici, gli ortodossi e le altre confessioni cristiane; sia la ‘Giornata’ di condanna degli abusi che colpiscono il genere femminile. Per quanto casuale, la doppia commemorazione appare infatti in una luce provvidenziale: perché nel supplizio riservato nel IV secolo d.C. alla virtuosa figlia del re Costa è impossibile non vedere affinità con le costanti, delittuose sopraffazioni inflitte alle donne lungo tutto il corso della Storia.
Lo conferma l’eloquente titolo della manifestazione annunciata a Pedara: “Per non dimenticare…Da Santa Caterina Alessandrina a Marisa Leo”, ad indicare l’infinita, plurimillenaria sequenza che lega la persecuzione subita dall’impavida paleocristiana fino alle crudeli cronache dei nostri giorni. Appena due mesi fa, il 6 settembre, Marisa Leo moriva per mano dell’ex compagno, padre della loro bambina, che poco dopo si toglieva la vita con la stessa arma. L’inarrestabile ondata di femminicidi non accenna a fermarsi e immenso è lo sgomento suscitato dall’orrore di questi giorni per la sorte di Giulia Cecchettin, verde vita orribilmente troncata. Il suo nome allunga l’elenco delle innumerevoli vittime alla cui memoria sarà dedicato il concerto di Pedara.
Di fronte all’incremento di quella che è ormai una tragica spirale, si moltiplicano le preghiere e i voti laici che da ogni parte si elevano per le vittime e le loro famiglie e per scongiurare il ripetersi di simili drammatici fatti delittuosi.
Accadrà anche in seno alla solenne Celebrazione eucaristica fissata alle ore 17:00, alla quale seguirà senza soluzione di continuità, alle 18:00), una prestigiosa esecuzione della rossiniana Petite Messe Solennelle. Il raffinato concerto di musica sacra è in particolare organizzato dalla Basilica Minore Pontificia di Pedara in collaborazione con il Teatro Massimo Bellini, sotto l’alto patrocinio della Presidenza dell’Assemblea Regionale Siciliana e dell’Assessorato Regionale del Turismo, Sport e Spettacolo, con l’adesione del Comune di Pedara.
“Purtroppo anche nei giorni scorsi – dichiara il presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Gaetano Galvagno – abbiamo dovuto registrare un ennesimo, terribile fatto di cronaca: l’omicidio della giovane Giulia Cecchettin. Siamo di fronte ormai a una vera e propria emergenza nei confronti della quale dobbiamo opporci e accendere i riflettori. E a farlo, per primi, dovrebbero essere proprio gli uomini. La coincidenza tra la ricorrenza di Santa Caterina Alessandrina e la giornata contro la violenza sulle donne attribuisce all’appuntamento di Pedara significati straordinari. Un’iniziativa importante che la presidenza dell’Ars ha sposato con convinzione e un’occasione preziosa per riflettere su un fenomeno tragico e allarmante”.
Intensa è l’immedesimazione dell’assessore regionale al Turismo Elvira Amata, che parla con sensibilità di donna: “Sono davvero orgogliosa di sostenere con la condivisione di altre pubbliche Istituzioni un evento che ci consente di assolvere con la dovuta costanza e incisività al dovere della memoria rispetto ad una ricorrenza, quella del 25 novembre, che deve essere sempre mantenuta viva nella coscienza di ciascuno di noi. È lo spirito che anima questo momento che abbiamo voluto sostenere con determinazione e convincimento per non dimenticare le tante donne vittime di violenza, come Giulia Cecchettin, che ancora oggi, purtroppo, registriamo con tanta sofferenza. Continueremo con maggiore vigore a rafforzare giorno dopo giorno tali iniziative perché possa sempre più accrescersi la consapevolezza di irrobustire il filo della memoria. Colgo di particolare pregio la contestuale coincidenza, sia del martirio di Santa Caterina Alessandrina, sia della Giornata Internazionale contro la violenza delle donne. Un grazie di cuore a tutti per la condivisione avviata rispetto ad un tema così delicato e sempre attuale che necessita della dovuta partecipazione di tutti.”
Dopo la Messa che verrà officiata da Don Santino Salamone, tra le navate della monumentale fabbrica si diffonderanno quindi le note dell’ultima fatica del Pesarese, che verrà proposta nella versione primigenia per soli, coro, harmonium e 2 pianoforti. Il Coro è quello della pluripremiata formazione del Teatro Massimo Bellini. Spicca altresì la partecipazione di artisti di chiara fama, quali Salvatore Percacciolo (maestro concertatore e secondo pianoforte), Luigi Petrozziello (maestro del coro e primo pianoforte), Gianbartolo Porretta (harmonium) e le voci soliste, ovvero il soprano Alessandra Rezza, il mezzosoprano Maria Russo, il tenore Angelo Villari e il baritono Carmelo Corrado Caruso.
La ‘Giornata’ venne istituita, com’è noto, dall’Assemblea Generale dell’ONU in base alla proposta effettuata nel 1981 da un gruppo di attiviste per commemorare le tre sorelle Mirabal, donne rivoluzionarie trucidate dal regime del dittatore Rafael Leónidas Trujillo, che tenne a lungo la Repubblica Dominicana sotto il giogo dell’oppressione. Le Mirabal furono torturate e uccise il 25 novembre 1960 da agenti del Servizio di informazione militare mentre si recavano a trovare i loro mariti in prigione.
Palesi sono le corrispondenze con la vicenda, anch’essa politica, della volitiva Caterina, prima condannata alla ruota dentata, infine decapitata per ordine dell’imperatore pagano di cui aveva rifiutato sia gli dei che la proposta di matrimonio. In più la giovane – come la concittadina Ipazia, alla cui figura in parte si sovrappone nell’immaginario collettivo e nella ricostruzione storica – era nota per la cultura e lo spirito dialettico, che conferivano particolare autorevolezza al suo essere donna e prima ancora persona. Non per nulla disputava ‘invittissima’ con i filosofi.
La ‘Giornata’ si annuncia così ricca di iniziative sia laiche che religiose, dibattiti, tavole rotonde e naturalmente spettacoli e concerti. Sulla grande musica sacra punta in particolare l’evento programmato a Pedara nella chiesa elevata da Giovanni Paolo II a Basilica Minore Pontificia, adornata delle pitture di Giovanni Lo Coco e l’unica in Sicilia a custodire un’opera del grande pittore tardobarocco Mattia Preti: la pala d’altare intitolata proprio al “Martirio di Santa Caterina”.
Scritta nel 1863, la Petite Messe Solennelle debuttò il 14 marzo 1864 nel palazzo parigino della contessa Louise Pillet-Will, che ne è dedicataria. Nel 1867 Gioachino Rossini volle strumentarla per grande orchestra, ma questa versione venne eseguita postuma il 28 febbraio 1869. A fatica ultimata il compositore annotava: “Ecco qui terminata, Buon Dio, questa povera Petite Messe. Sarà della musica sacra quella che ho appena creato o della musica dannata? Sono nato per l’Opera Buffa, lo sai bene! Poco sapere e un po’ di cuore, ecco tutto. Sii dunque benigno, e accordami il Paradiso”.
A parlare non è più il sommo musicista, ma l’uomo. La pace eterna per i credenti o, più laicamente, quella della coscienza è ciò a cui aspirano le donne e gli uomini di buona volontà. E non si può raggiungere senza prendere le parti di chi soffre ingiustamente a causa delle idee che professa o del genere cui appartiene. L’imperativo è quello di maturare, come individui e come collettività, il ripudio della violenza per favorire l’avvento di una società più equa, paritaria. Perciò sempre più cogente è onorare le anime private della libertà di professare un credo o di rivendicare, più in generale, l’autonomia delle proprie scelte. Il 25 novembre ci indica come esempio Caterina e tutte le donne e tutti gli uomini che ne hanno avuto il coraggio.
CATERINA RITA ANDO’
ufficio stampa,giornalista